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Gli esami radiografici: i rischi, alcune osservazioni e prevenzione degli effetti avversi.

Febbraio 26, 2018|di  Mirko Kaswalder|

Gli esami radiografici consentono ai medici di effettuare le diagnosi e decidere il corretto iter terapeutico.
D’altra parte l’eccessiva esposizione alle radiazioni ionizzanti potrebbe comportare effetti dannosi alla salute nel lungo periodo specie per i bambini che, sia per la loro maggiore aspettativa di vita sia per la loro maggiore radio-sensibilità devono essere maggiormente tutelati.(1)
Le radiazioni sono particelle ad alta energia, possono essere dannose per il nostro corpo. Questo dipende da diversi fattori: il tipo di radiazione cioè le differenti possibilità di penetrazione delle diverse particelle es. raggi alfa, X e gamma, il tempo di esposizione, il grado di protezione esterno. Quando le particelle ionizzanti interagiscono con il nostro corpo cedono una certa energia alle molecole o atomi eccitandoli con la produzione di atomi o molecole con un elettrone spiazzato (radicali liberi), cioè più reattivi e passibili di danni alle molecole limitrofe e la possibilità di danneggiarne il DNA. Per questo la natura ci ha munito di un sistema di protezione: le cellule sono in grado di autoripararsi entro certi limiti. Quando si è sottoposti a delle radiazioni quindi, possono succedere diverse cose: la cellula viene danneggiata, ma poi si autoripara e non vi sono conseguenze. Le cellule colpite non sono in grado di ripararsi, quindi muoiono come accade per tantissime cellule del nostro corpo, e vengono poi sostituite da nuove cellule. Può anche succedere che il DNA sia così danneggiato che il sistema di riparazione non sia sufficiente, oppure il processo di riparazione produca degli errori. In questo caso il malfunzionamento delle cellule colpite e mal riparate può portare allo sviluppo di forme tumorali.(2)
Quindi: Appropriatezza, giustificazione e ottimizzazione. Un esame deve essere appropriato al quesito clinico, poi occorre che sia giustificata la sua esecuzione, cioè ritenuta necessaria e non sostituibile con altre metodiche di diagnosi meno invasive, e infine ottimizzato cioè fornire diagnosi accurate minimizzando l’esposizione dei pazienti alle radiazioni ionizzanti.
Teniamo presente che gli esami radiologici eseguiti annualmente in Italia sono quasi 40 milioni, di cui circa un decimo riguardano esami pediatrici.
Poichè è emerso che i genitori sono poco informati sui rischi degli esami radiografici e delle radiazioni ionizzanti è bene raccomandare le procedure per ridurre al minimo la dose di radiazioni erogate nelle procedure radiologiche: eseguire l’esame solo quando sussiste un evidente necessità al beneficio richiesto, impiegare la minima dose di radiazioni necessaria ad un’adeguata visione, limitare l’esame al solo distretto anatomico necessario, evitare scansioni multiple, utilizzare se possibile metodiche diagnostiche alternative (ecografia o risonanza magnetica). Utilizzare sempre l’apposito mantello schermante.
Possiamo inoltre dare all’ organismo la capacità di rispondere meglio alla nascita dei radicali liberi che si vengono a formare quando siamo sottoposti alle radiazioni.
Un valido aiuto ci può essere dato se l’organismo ha a disposizione un carico di antiossidanti da contrastare sul nascere i radicali liberi: quindi l’assunzione preventiva di antiossidanti prima degli esami radiografici.

Quali antiossidanti ?

La vitamina C è l’antiossidante per eccellenza che agisce in sinergia con gli altri antiossidanti, in particolare la vitamina E, i carotenoidi, il selenio, i flavonoidi. Il glutatione poi è il detossificante principale all’interno delle cellule, protegge contro una grande varietà di elementi tossici. Il glutatione è necessario all’azione riparatrice della selenio-glutatione-perossidasi in numerosi tessuti, in particolare il cristallino. Infine è capace di ridurre la vitamina C ossidata una volta che questa ha neutralizzato un radicale libero, cosa che può fare anche all’inverso la vitamina C con il glutatione. Il glutatione non viene però assorbito dall’intestino e quindi andrebbe assunto il suo precursore principale la cisteina.(3)

Quali prodotti in commercio?

Glutaredox.
Contiene il glutatione ridotto per 250 mg in una formulazione brevettata che ne permette l’assorbimento sublinguale, contiene la vitamina C 40 mg ed il selenio. E’ un ottimo prodotto per l’associazione tra glutatione, vitamina C, cistina (precursore della cisteina) e selenio e, per la velocità di assimilazione per cui è sufficiente una compressa sciolta lentamente sotto la lingua poco prima l’esecuzione degli esami radiografici.

Cebion 500 mg compresse masticabili
Contiene 500 mg di vitamina C ed è sufficiente una compressa dopo la colazione ed in ogni caso alcune ore prima degli esami.

Fluimucil bustine 200 mg e compressse effervescenti 600 mg
Contiene l’acetilcisteina, principale precursore del glutatione da assumere alcune ore prima degli esami. Per i bambini, comunque al di sopra dei 3 anni, è sufficiente una bustina da 200 mg, per gli adulti la compressa effervescente da 600 mg.
Cebion e Fluimucil andrebbero assunti contemporaneamente.

Bioptimum ARL
E’ un complesso sinergico di cystina, taurina, selenio, magnesio, vitamine antiossidanti C, E e beta carotene. Da assumere una compressa per i bambini dopo la colazione mentre le due compresse per l’adulto.

Commando 2000
E’ un complesso di antiossidanti: vitamina C, E, beta carotene, selenio, acetil cisteina, bioflavonoidi etc. Da assumere una compressa dopo colazione. Visto il volume delle compresse, nel caso di un bambino, è possibile anche frantumarle (poichè non sono gastroprotette) ed assumere la metà compressa con un liquido (es: yogurt).

Sul mercato ci sono numerosi altri prodotti. Preferire le vitamine di origine naturale specie per le liposolubili ( ad esempio come vitamina A preferire il beta carotene al retinolo di sintesi ). Nell’uso occasionale, come nell’eventualità di esami radiografici, la dose deve essere piena o anche eccedere il fabbisogno giornaliero, nell’uso prolungato la dose giornaliera sarà di un terzo dell’apporto giornaliero raccomandato cioè se la compressa contiene il 100% dell’apporto giornaliero (o VNR valore nutritivo di riferimento) sarà sufficiente una compressa ogni tre giorni.

Bibliografia: 1: quotidianosanità.it 06/11/2011; 2: Effetti biologici delle radiazioni ionizzanti – Eleonora Presani 04/2011 ; 3: Nutritherapie – Jean Paul Curtay 06/2008